La donna che fotografò il DNA

La donna che fotografò il DNA

I costituenti di questa storia sono un’eccezionale ricercatrice, una foto sensazionale, un ambiente maschilista e una grandissima ingiustizia. Il filo che lega tra di loro questi elementi? É Rosalind Elsie Franklin, una donna che ha dedicato la sua vita alla scienza e che (almeno inizialmente) è stata privata dei riconoscimenti che meritava. 

Il sogno di Rosalind

Rosalind è nata a Londra nel 1920 da una famiglia di banchieri ebrei e il suo sogno è quello di diventare una scienziata. Purtroppo per lei nell’Inghilterra di quegli anni si pensava che le donne non potessero ambire a tale ruolo nella società. Ma nonostante lo scetticismo, Rosalind decise comunque di inseguire la sua strada che la porta nel 1945 ad ottenere il dottorato presso l’università di Cambridge. Due anni dopo, Rosalind si trasferì in un ambiente più favorevole e aperto: Parigi.

É qui che si consolida la sua reputazione di scienzata che le permette di specializzarsi nelle tecniche di diffrazione dei raggi X. Nel frattempo a Londra Maurice Wilkins, al King’s College mettono in sobbuglio il mondo scientifico in merito ad alcune scoperte sulla forma e funzione del DNA, impiegando proprio la tecnica della diffrazione dei raggi X. Per questo, il direttore del King’s College decide  di chiamare Rosalind per aiutare Wilkins nello studio della struttura del DNA. Rosalind scopre però che l’ambiente al King’s College è maschilista e misogino, e i due ricercatori si ritrovano a lavorare senza condividere le rispettive scoperte. 

Photograph 51

In questo contesto ostile, Rosalind riesce a perfezionare la tecnica di diffrazione a raggi Xscopre le due forme complementari del DNA. Il passo decisivo per descriverne la struttura avviene però tra il 1951 e il 1952 quando Rosalind riesce a fotografare il DNA: la celebre Photograph 51, svela la struttura a doppia elica della molecola!

Photograph 51
Photograph 51


Wilkins, contrariamente al volere di Rosalind, mostra a Watson la foto 51, è la prova sperimentale che tanto attendevano! Nel 1953 Watson e Crick pubblicano sulla rivista Nature la descrizione della struttura a doppia elica del DNA. A questo seguono altri 2 articoli, uno di Wilkins e uno di Rosalind, che avvalorano con entusiasmo le ipotesi di Watson e Crick (pur sapendo che quella teoria è stata formulata in gran parte grazie ai dati sperimentali che le avevano rubato). 
Rosalind muore il 16 aprile del 1958 a soli 37 anni. Probabilmente i raggi X che le svelarono uno dei grandi segreti dell’umanità, la condannarono anche a una morte prematura. Quattro anni dopo la sua morte, Watson, Crick e Wilkins ricevono il premio Nobel proprio grazie a quegli articoli pubblicati su Nature. La Franklin non viene nemmeno citata.

Rosalind è passata alla storia come l’eroina trattata ingiustamente, simbolo della posizione di inferiorità delle donne nel mondo della scienza, condizione che non le ha impedito di mettere la scienza e le sue conoscenze al servizio dell’umanità.